Roma: Hope and Resurrection. A Street Art reportage, by Jessica Stewart

Roma - Hobo Art Club

11-25 settembre, 2009 - Mostre fotografiche

Hope and Resurrection: A Street Art Reportage

11 - 25 settembre

Hobo Art Club, via Ascoli Piceno 3

Vernissage 11 settembre alle 20

 

Che cos'è la forza di un'immagine?  Come influenza/muove/trasforma un luogo o un essere umano? E cosa succede quando persone provenienti da diversi contesti si riuniscono per divulgare un'immagine nel mondo?

Il progetto fotografico Hope and Resurrection è nato dalla collaborazione della fotografa e studiosa di storia dell'arte Jessica Stewart, americana, e gli street artist Mr. Klevra e Omino71, italiani.

Una singola immagine della Madonna col Bambino, qualcosa di così ampiamente iconificato ma spesso dato per scontato, ai nostri tempi prende il significato di "Only After Disaster Can We Resurrect".

Roma è stata tappezzata di adesivi e poster, su centraline elettriche e muri pericolanti, o su corde per stendere il bucato: questa iperriconoscibile immagine è stata divulgata per tutta la città.

Come reagirà la gente? Interromperanno per un attimo la loro routine giornaliera per fermarsi, prendersi del tempo e osservare la forza di quest'immagine? Ne sapranno riconoscere il valore artistico o liquideranno il tutto come vandalismo? In che modo ogni artista saprà veicolare il proprio stile in  questo sforzo collaborativo?

Alternando le loro opere personali con quelle a quattro mani, Omino71 e Mr. Klevra lasceranno il giudizio al pubblico.

Le immagini in mostra sono state scattate lungo un percorso durato svariati mesi: prima cercando di catturare i piccoli adesivi che sono spuntati per tutta Roma - con l'immagine iconica di un bambino che ha come punto focale il suo protendersi per toccare le illustrazioni - passando poi ad un'installazione di posters sulle corde per bucato del quartiere romano della Garbatella.

Jessica ha scattato la maggior parte delle fotografie in un solo, densissimo giorno di attività in giro per la città, la sera successiva ad una sessione di "attacchinaggio" da parte di Mr. Klevra and Omino71.

Ha voluto raccontare la storia non solo di ogni specifica location, con le sue caratteristiche  e contesti peculiari, ma anche catturarne i dettagli che obbligano lo spettatore ad "osservare" le opere in maniera corretta, preciso richiamo ai dettagli che si possono trovare nei testi di storia dell'arte.

L'idea è di riproporre il simbolismo introdotto nella realtà dagli artisti, non semplicemente fornire una mera descrizione, ma anche di trasformarlo in un forte messaggio di speranza reso tramite gli occhi della fotografa.

Jessica Stewart, americana del Massachusetts, è una studiosa di storia dell'arte che si è traferita a Roma in 2005 per lavorare circondata dall'arte del rinascimento e del barocco che lei ama.  La sua passione per la fotografia nasce a 15 anni, dopo il suo primo viaggio in Italia, passione che successivamente affinato con corsi di fotografia alla Boston University. 

Nel settembre del 2008, Jessica ha creato RomePhotoBlog, un modo di fondere la sua passione per l'arte, la fotografia, e la cittá che adesso è anche la sua.   Fissa la cittá con un lento osservare, formato da anni di studio delle composizioni dei grandi maestri d'arte, ma anche dalla sua vita di tutti i giorni come straniera a Roma.  Né romana né turista, esplora il quotidiano conosciuto e nascosto, con l'intento di realizzare un quadro fotografico di Roma. 

L'entusiasmo di trovare la bellezza nei posti comuni o rendere un monumento amato in un modo nuovo la spinge a scoprire sempre di piú della sua cittá adottiva. http://romephotoblog.blogspot.com

Roma, Hope and Resurrection, 11 settembre 2009, locandina

 

Omino71 si risveglia a Roma in una fredda notte di inizio millennio con un Uniposca in mano.

Da quella notte non c'e' spazio libero su cui non abbia lasciato il suo segno ispirato ai piu' svariati culti adolescenziali (post punk, retro gaming, scooterism, comics, sneaker, b-movie) che tradiscono l'origine del suo nome (piccolo-uomo-bambino).

Le sue icone colorate vengono riprodotte con un approccio che, per tecnica e connotazioni culturali, si riconosce nelle cosiddette tendenze "post-graffiti", dosando le forme tipiche della "street art" (sticker, stencil, spray, poster, pixel, etc) con le discipline convenzionali della "comunicazione di massa" (pittura, mosaico, fotografia, ­esperienze ed artisti legati alle cosiddette "arti maggiori" e non solo al gusto dei "graffiti".

http://www.flickr.com/people/omino71

 

Lo pseudonimo di Mr. Klevra deriva dalla traduzione in ebraico dell'espressione "cane rabbioso", ed infatti il personaggio ricorrente nelle sue composizioni dettagliate, di ispirazione fantasy e street allo stesso tempo, e' un Bull Terrier con la caratteristica testa oblunga. Da quando ne ha ricordo disegna, tutto in maniera autodidatta. I sui stili passano dall'illustrazione visionaria, alla ortodossissima iconografia bizantina, passando per lo stile biomeccanico. Ogni superfice puo' diventare una tela nella sue mani che si popolano di creaturine infide, scevre da buonismi ma delineate con cura meticolosa da illustratore di razza.

http://www.klevra.com