Robof

Sarebbe inutile parlare di me come la persona che fingo di essere ogni giorno da quando sono nato, perciò mi descriverò come la maggior parte di voi mi conosce, e come sono da ancor prima di aprire gli occhi: Robof.

Robof nasce anni fa, parallelamente alla scoperta dello spray come mezzo espressivo; non un pennello, una matita o un pennarello, ma lo spray, il perchè non so spiegarmelo, ma non saprei esprimermi alla stessa maniera con un’altro mezzo.

Poggiare il mio indice sinistro su un tappino è stato come rinascere, conoscere veramente e fino in fondo me stesso, una sensazione da cui non potrei mai separarmi, che provo ancora ogni volta che dipingo come fosse la prima.

E’ per questo che è impossibile parlare di me con il mio nome di battesimo, perché non è Marco a fingere di essere Robof, ma il contrario; e penso che questo sia il mio primo segno di devozione totale verso quello che faccio. Sono nato in una piccola città per lo più priva di segni evidenti dei graffiti, ma ho comunque deciso di vivermela e maturare qui, proprio perché terreno vergine lontano da influenze sia positive che negative; è stata proprio questa lontananza dal mondo del writing normale che mi ha permesso in realtà di avvicinarmici come poche persone hanno avuto la possibilità di fare, in un modo totalmente carnale e personale.

Chi di voi pensa che io sia pazzo perchè concepisco lettere diverse ed inusuali, ha ragione, chi pensa che il mio stile esca troppo fuori dagli schemi del writing così come lo si concepisce di solito, ha ragione, amo troppo le lettere da dover soffocare le mie R negli schemi normali di concezione, ho bisogno di vederle in tutto, nelle pietre, negli animali, nella carne, negli oggetti, non solo come caratteri stampati o fonts: almeno questa è la mia concezione, senza voler togliere nulla agli altri sia chiaro, ma amo l’innovazione e la sperimentazione e proprio questo amore risulta essere la discriminante che differenzia il mio lavoro da quello degli altri. Per quel che riguarda la scelta del nome, diciamo che è venuto da solo, dal mio amore verso gli automi, i golem, i cyborg, e tutto ciò che possiede una vita propria, ma artificiale; è per questo che articolo allo studio della lettera quello dei robots, perché anche le lettere che voglio animare e rendere vive in realtà vivono solo perché lo desidero io.

Appartengo a due famiglie, o crew, Aeroes & Genuine, entrambe composte da persone che condividono con me l’amore e la dedizione verso l’ aerosol art e che considero come fratelli, trasmettitori naturali di talento, affetto, e graffiti. Ho viaggiato molto, conosciuto molte persone, dipinto su tante superfici, ma non ne avrò mai abbastanza, è questo il bello del writing, amore per le persone con cui dipingi, amore verso una cultura comune, un sentimento forte che continuerà a battere nel mio cuore sempre e che brucerà dentro di me fino a rodermi le ossa.

Questo è Robof, questo sono io. Peace

[Informazioni fornite dall'artista e pubblicate con il suo consenso, 4 settembre 2008].