1. 1992-1996

Prima di parlare di writing a Salerno, bisogna tornare indietro nel tempo, nel lontano 1983, quando la cultura hip hop si diffuse in gran parte dell'Europa grazie all'uscita nei cinema del film Wild Style che affascinò milioni di teenager: mostrava una nuova cultura ( o "sottocultura" urbana, come è stata spesso definita), nata e cresciuta nelle strade di New York, che esprimeva la sua forza, energia e carica espressiva attraverso quattro forme artistiche, definite le quattro "discipline" dell'hip hop: il writing, l'mcing, il djing e il breaking.

In quegli anni a Salerno il clima era di forte contestazione sociale e di ribellione, ed è in questo contesto che si sviluppa la prima posse salernitana, che, seppure ancora poco organizzata, cerca di ampliare le proprie esperienze e di confrontarsi prima con le altre realtà campane e poi con quelle del resto dell'Italia, in modo da sviluppare una propria identità politica e culturale. Attraverso il contatto con le altre posse italiane, infatti, nasce l'esigenza di avere un nucleo dedicato al writing per divulgare il messaggio della "posse", mediante uno strumento come quello dei graffiti. Nel 1990 nasce quindi la SPA (Salerno Posse in Azione), formata da Sharko, Jank e Ngiò e, contemporaneamente fanno la loro apparizione i pezzi di Radon 2 ai quali qualche anno dopo si aggiungeranno anche quelli di Coeur.

Radon2 nel 1993 decide di organizzare nella sua città un evento senza precedenti ricorrendo anche alle numerose amicizie strette in quel periodo a Rimini, Milano, Ancona, ed ecco che l'ascensore civico di Via Velia si colora con i pezzi di alcuni tra i writers più blasonati del panorama italiano di quel periodo: Polo KTM crew da Napoli, Tawa 16K crew da Milano, Rusty SPA crew da Bologna, MT2 da Roma, in una Jam i cui dipinti, ancora visibili, restano a testimoniare il primo passo della storia dei graffiti a Salerno.

Radon2, Ice, Coeur e la SPA sensibilizzano molti giovani: Dioniso, che frequenta l'istituto d'arte, nel 1994 crea la KNF (Kà Nisciun è Fess) con Erno e Pellè e successivamente Phez e fanno la loro apparizione anche Casta e Venus. Gli anni a seguire costituiscono un periodo di maggiore consapevolezza nelle azioni e di maggiore conoscenza dell'attività che si svolge. Grazie al writing molti ragazzi di diverse estrazioni sociali, provenienti sia dalla periferia più degradata, caratterizzata da fatiscenti case popolari e da prefabbricati, ma anche dalle zone del centro, vengono in contatto e si formano nuovi gruppi come ZIZ crew (Zona in Zona), composta da Artex (che successivamente scriverà anche Arios e Urto), Lisio (che in seguito scriverà Thef), Sirio; KGB (Kka Giran B-boy), KCN (Kka Cummannamm Nuje), formata da Hira, Karpo, Nick. Nel 1995 Pellè entra in contatto con Astro e Apollo e nasce la FTR, e in quello stesso anno la KNF inizia una join-venture con la FTN crew di Varese (Capto e Zelo) e nasce la macro crew KNFTN di cui fa parte anche Ogus dal '96 al '98. Astro e Apollo nel 96 cambiano la loro tag in Cora e Hoze, e la FTR diventa la UHT.

E' un periodo intenso e caratterizzato da forte sperimentazione. Gli inizi sono difficili sia per il reperimento di materiale idoneo (tappini, bombole per aerosol art, fanzines) sia per mille altri fattori e i writers si arrangiano come possono cercando sempre nuovi posti per dipingere, fabbriche dismesse o muri di contenimento in cemento. I pezzi dei primi anni sono condizionati fortemente (per dimensioni e precisione) da fattori logistici e tecnici, ma già dal 1996 iniziano a delinearsi con maggiore precisione i vari stili della KNF e della ZIZ crew.

 

Schede

Lucrezia

Lucrezia

Coeur

Radon2, Sly

Radon2, Sly

Radon2, Sly

Radon2

Radon2

Radon2

No fear

No fear

CCA

Puppet

Puppet

CCA

Fez, Dioniso

Fez, Dioniso

Fez, Dioniso

Lettering

Lettering

KNF

Star

Star

Krez

Lettering

Lettering

Erno

Ziz!

Ziz!

Ziz

Coeur

Coeur

Coeur

Astratto

Astratto

Cone

Lettering

Lettering

Dioniso, Phez, Erno, Pelle

Ziz Crew

Ziz Crew

Indio, Arios, Lisio

Lettering e puppet

Lettering e puppet

Phez, RTO, Prince